martedì 27 maggio 2014

Grazie, ma non è finita

Ringrazio tutte le persone che mi hanno dato fiducia con il loro voto.
Grazie davvero.
Purtroppo, non sono bastati per proseguire il mio impegno di consigliera comunale.

Mi congratulo con Mario Bruno e con tutta la coalizione per il risultato, un risultato che ci dice che ce la possiamo fare.
Congratulazioni a Giampietro Moro che con Mario Bruno sindaco sarà eletto consigliere della nostra lista Alghero in comune/Sinistra civica.

Ma non è finita. Nelle prossime due settimane che ci conducono al ballottaggio darò tutto il mio sostegno al progetto per il quale mi sono impegnata in queste elezioni: portare al governo della città la competenza e concretezza amministrativa, la visione di una città più giusta, la prospettiva di uno sviluppo equilibrato ed equo.

Vi chiedo di darci una mano per questo.

Grazie ancora.

martedì 20 maggio 2014

Creare opportunità


Diamo ad Alghero un po' di ordinaria normalità: un'amministrazione comunale capace di tenere in mano le redini di tante piccole e meno piccole cose diventate oramai emergenze: dal prendersi cura della città al funzionamento dei servizi, della macchina amministrativa al bilancio.

Ma assieme al ripristino dell'ordinario, serve affrontare tre grandi questioni di prospettiva: il lavoro e lo sviluppo economico e sociale; il problema della casa e il governo del territorio; e la gestione dei beni comuni.

Sullo sviluppo economico e sociale, la cifra dell'azione amministrativa sia: creare opportunità. Un amministratore non tutto può e sa, e la mia esperienza mi ha insegnato che, prima di tutto, il suo ruolo deve essere di creare opportunità e condizioni, di aprire e far strada a chi sa fare, a chi è capace di fare progetti, a chi porta avanti iniziative, dall'impresa alla cultura, dalle associazioni alla scuola, dal volontariato allo sport. Io la vedo così.

Ci sono tante persone e soggetti economici, sociali e culturali, disponibili ad assumere un ruolo e delle responsabilità nella gestione della cosa pubblica, nelle associazioni, nelle attività di volontariato, nel controllo, nelle pratiche di solidarietà, nelle economie alternative, nella cultura.

In un grave momento di crisi in cui gli Enti locali sono costretti a limitarsi a gestire tagli e riduzioni di servizi, grazie a queste "energie" e alla voglia di rendersi protagonisti delle cittadine e dei cittadini, i comitati di quartiere, le piccole imprese, gli operatori culturali, le scuole possono diventare i nodi di una rete dello sviluppo locale, capace di assicurare lavoro, sviluppo, innovazione, solidarietà, fratellanza e sicurezza.

Questo richiede una concreta realizzazione del principio di sussidiarietà in cui il pubblico non abdica ai suoi compiti, ma si assume le sue responsabilità e i suoi doveri di coordinamento e pianificazione, coinvolgendo le cittadine e i cittadini e le realtà sociali nella progettazione e nella gestione.

Se ci penso, credo che "creare opportunità" sia il punto di contatto delle iniziative e progetti che ho portato avanti in questi anni, fuori e dentro le istituzioni.

Ad esempio, il lavoro della Commissione Politiche Sociali, Cultura e Istruzione che ho presieduto nella scorsa consiliatura ha portato alla stesura del regolamento per gli orti urbani. Con una piccole messa a punto potrebbe essere adottato in tempi rapidi dal nuovo Consiglio Comunale.

Sempre in Commissione abbiamo dato avvio alla stesura di un regolamento per l'uso e l'assegnazione degli spazi pubblici e degli immobili comunali alle associazioni, artisti e operatori culturali. Questa iniziativa, accompagnata da un progetto di micro-finanziamenti delle attività culturali, può dare un sostegno concreto a chi produce cultura, e un grande contributo alla vivacità culturale di Alghero e al suo sviluppo anche economico.

Abbiamo promosso, nel maggio 2013, un tavolo di discussione sulla crisi occupazionale e sullo sviluppo locale. Sono stati due giorni di confronto e approfondimento con imprese, operatori, amministratori ed esperti. Non esagero se dico che durante la scorsa consiliatura questa è stata l'unica iniziativa strutturata e pubblica di rilievo sul lavoro e sullo sviluppo.

Da lì è maturata l'idea di una Consulta per lo sviluppo e per il lavoro, ora inserita nel programma di coalizione che sostiene Mario Bruno. Si tratta di un tavolo permanente per ragionare sui modelli di sviluppo e per elaborare un piano strategico con azioni e strumenti da mettere in campo per attivare lo sviluppo del nostro territorio. Uno tavolo che coinvolgerà tutte le parti in gioco: imprese e associazioni imprenditoriali, categorie produttive, operatori culturali, sindacati, banche, università, rappresentanze istituzionali, comitati di quartiere e di borgata, le associazioni, le scuole. 

Lo sviluppo passa anche per il contrasto al disagio giovanile, per un rafforzamento del nostro sistema educativo e per la sua integrazione con altri settori economici e sociali: si dice spesso che la scuola deve formare i cittadini. È vero, ma serve formare anche persone occupabili, intraprendenti, dotate di consapevolezze e competenze per attivarsi e per attivare iniziative. Anche per questo dobbiamo ad esempio con fermezza proseguire nell'impegno di mantenere l'Istituto Agrario di S.M. La Palma, anzi per un suo rilancio ed integrazione nel sistema educativo e produttivo della città.

Infine, in politica conta anche il metodo. La trasparenza, il dibattito pubblico, la partecipazione non sono orpelli per gli allocchi. Serve praticare quel che si predica.

Ho insistito con tenacia in Consiglio Comunale sul regolamento sulla trasparenza dei redditi e patrimoni dei consiglieri e amministratori, un regolamento sostenuto con indugio da molti e alla fine mai approvato. Dopo primi mesi di avvio dell'attività di consigliera, ho organizzato incontri mensili con cittadini, elettori e sostenitori e ho attivato un blog in Internet, per rendicontare le attività, per stimolare il dibattito, per raccogliere le istanze, per motivare i più importanti atti e scelte. Se sarò eletta continuerò a farlo.

Mi ricandido per questo impegno continuo. Mi candido nella lista "Alghero in comune – Sinistra civica" e a sostegno di Mario Bruno per dare una prospettiva di governo alle istanze di sempre della sinistra civica algherese e perché in questo momento lo penso l'unico modo possibile per dare un contributo a quel che serve: creare opportunità. Con concretezza e visione.

Per questo vi chiedo il sostegno e il voto alle prossime elezioni comunali.

martedì 5 novembre 2013

Mi sono dimessa da consigliera comunale...

Ieri sera mi sono dimessa da consigliera comunale.

Negli ultimi mesi ho espresso più volte la mia analisi sulla grave situazione amministrativa e politica nella quale si è trovata questa amministrazione e la coalizione del centro-sinistra algherese. L’ho fatto anche nel mio ultimo intervento in Consiglio Comunale.

Ho ritenuto, in particolare nelle ultime settimane, che fosse doveroso tentare tutte le strade per costruire le condizioni di un’efficace azione amministrativa, all’insegna del programma e dello spirito che ci ha portato a impegnarci in quest’impresa. Penso di aver agito così, sino all’ultimo momento.

Mi rammarico che queste condizioni non si siano verificate. Ho dovuto prenderne atto. Con grande dolore.

Immagino che nei prossimi giorni molti vorranno trovare le misure delle responsabilità tra le parti. Ho già detto quel che penso, e non voglio riparlarne anche perché in questo momento poco ci è utile. Mi va di ribadire però che c’è un elemento di responsabilità collettiva, che sento e il cui peso voglio assumermi.

Qualcuno potrebbe non condividere le ragioni della mia scelta. Voglio dirvi però che le mie dimissioni non sono contro qualcuno né per qualcuno, sono per qualcosa: quando un’esperienza politica smarrisce qualunque prospettiva per la quale merita impegnarsi, quando non è più possibile recuperare gli strappi e le ragioni dello stare insieme, quando gli ultimi atti e scelte di giunta segnano la distanza – politica e culturale – che rende impossibile ripristinare la centralità del nostro programma, allora arriva il momento, per quanto lacerante, di chiudere l’esperienza, per poter dare la possibilità di una nuova prospettiva per Alghero. Per questo, penso che sia stata la cosa giusta da fare, per la città.

lunedì 28 ottobre 2013

Istituto Agrario di S.M. La Palma: situazione, esiti, sfide

Venerdì mattina, il 25 Ottobre, insieme ad una delegazione di genitori e al consigliere Valdo di Nolfo membro della commissione consiliare che io presiedo, ci siamo recati a Sassari per parlare dell’Istituto agrario con l'assessore regionale all'Istruzione Sergio Milia.

L’IPAA di Alghero è da diversi anni in forte crisi di iscrizioni. All’inizio di quest’anno scolastico sono state presentate 10 iscrizioni per la classe quinta e 5 per la classe terza.

Le ragioni di tale fallimento arrivano da lontano e hanno molte ragioni, tra cui:

1. la perdita di ruolo dell'IPAA che invece di puntare alla costruzione di una figura originale per il mercato del lavoro è piano piano diventato quasi un doppione del tecnico agrario;

2. la perdita della vocazione originaria che ha prodotto uno svuotamento della formazione pratica dell'agrotecnico, formazione che rappresenta il vero punto di forza dell'IPAA;

3. l'elevatissima "mortalità" dei diplomati professionali nei percorsi universitari;

4. la crisi occupazionale del sistema agroalimentare dovuta alla deruralizzazione del nostro territorio e della Sardegna tutta;

5. il fatto che gli IPAA sono spesso collocati in campagna, all'interno di aziende agricole, in una situazione non favorevole dal punto di vista delle aspettative di socialità dei ragazzi;

6. il fatto che la politica locale in tutti questi anni non ha affrontato in modo energico e risolutivo l’impoverimento progressivo dell’istituto.

Fatti i conti con questo numero di iscrizioni e avendo chiara la situazione generale dell’IPAA, con la commissione e con l'assessore Caula ci siamo detti che avremmo comunque puntato ad avere riconosciute le classi, in modo da tenere aperta la scuola, per poi costruire il rilancio dell'istituto attraverso la realizzazione di un progetto che ne rafforzasse l'identità e l'offerta formativa.

Nel corso dell'incontro con Milia abbiamo avuto la conferma che le classi non verranno istituite. I numeri non consentono, né al Ministero né alla Regione Sardegna, lo straordinario sforzo che tutti noi - attraverso più voci e in più momenti - abbiamo richiesto all'assessore.

Abbiamo però ottenuto una cosa importante per i ragazzi: la possibilità di chiudere il percorso di studio. Attraverso i fondi della Lg. 28 destinati alla lotta alla dispersione scolastica i ragazzi potranno godere di un progetto di supporto didattico che dovrà metterli nelle condizioni di fare l'esame di Stato e di prendere il diploma.

Per i ragazzi di terza vale la stessa opportunità. Potranno usufruire dei fondi nel modo in cui preferiscono, o frequentando in uno dei “tecnici agrari” più vicini o iscrivendosi all'istituto alberghiero.È chiaro che non era questo quello che volevamo, volevamo per loro la conferma della formula articolata. Ma questo è, ed è comunque qualcosa.

Cosa possiamo provare ad ottenere ancora?

Che l’attività dei ragazzi di quinta possa svolgersi all’interno dell’Istituto Agrario. Certo, non è come avere una classe, ma sarebbe comunque una piccola luce ancora acceso che ci consentirebbe di non vedere la scuola chiusa. Questa naturalmente è la prospettiva realistica per quest’anno.

Per l’anno prossimo è tutto da fare, avendo la consapevolezza di partire dal punto zero. Ma parliamoci chiaro, fuori dai denti e dalla retorica dell’azione politica: non sarebbe stato molto diverso neanche con cinque ragazzi che dalla terza passano alla quarta classe.

L’unico modo vero - e non posticcio - di salvare per la nostra città l’istituto agrario è garantirgli un nuovo futuro e il futuro in una scuola sono gli studenti, che devono essere almeno 20 per chiedere al Ministero l’istituzione di una classe.

È questa la sfida che dobbiamo essere capaci di raccogliere, stavolta in modo tempestivo e serio.

venerdì 25 ottobre 2013

Aggiornamenti sull'Istituto Agrario di S.M. La Palma

Ieri sera ho avuto un altro incontro a S.M. La Palma per discutere della situazione dell'Istituto Agrario.

Stiamo ancora lottando per garantire ai ragazzi della classe quinta e a quelli della classe terza la possibilità di completare il percorso di studio.

Ieri hanno iniziato a trapelare le decisioni dell'assessore regionale Sergio Milia. La proposta dell'assessore non è quella che avremo voluto, questo deve essere detto subito e chiaramente. Vogliamo però comprenderne meglio i contenuti e i dettagli.

Per questo due giorni fa e ieri ho parlato a lungo al telefono con Antonello Sassu, consulente di Milia. Per raccogliere altri elementi di chiarezza questa mattina andrò a Sassari insieme ad una delegazione di genitori e componenti della commissione.

Ci auguriamo di portare a casa una proposta sensata, in grado di garantire il diritto allo studio dei ragazzi e il futuro dell'istituto.

giovedì 24 ottobre 2013

Incontro pubblico sulle prospettive politiche: com'è andata

Nel mio ultimo intervento in consiglio comunale ho detto che chi opera nello spazio pubblico ha il dovere della trasparenza. “Trasparenza” non è una parola retorica, propagandistica. Trasparenza significa innanzitutto chiarezza.

La grave situazione politica e la durezza dello scontro politico in atto impongono una riflessione profonda. Questa riflessione, a parer mio, non può essere condotta solamente all’interno del “palazzo” della politica, quello istituzionale e quello dei partiti e dei movimenti politici.

Questa riflessione deve avvenire in modo aperto e chiaro con i cittadini.

Ecco perché l'altro ieri, il 22 Ottobre, ho voluto promuovere un incontro pubblico, largo e senza confini, oltre le singole appartenenze o opinioni politiche.

L’incontro è andato molto bene non solo perché ha partecipato un pubblico numeroso ma anche perché la discussione si è svolta in modo pacato e serio, fuori dal linguaggio del cosiddetto “teatrino delle politica”. Non si è parlato di polemiche, di posizionamenti e di rivendicazioni. Niente di tutto questo. Si è solo cercato di capire, tutti insieme, cosa è meglio per la città.

Nel corso del dibattito da parte dei presenti è stata espressa una valutazione negativa di questi quindici mesi di esperienza politica, sia per quanto riguarda i contenuti dell’azione amministrativa sia per quanto riguarda il metodo con il quale l’azione è stata portata avanti. Non solo quindi tanti – troppi – obiettivi del programma non realizzati, ma anche l’aver utilizzato un metodo contrario a quello inizialmente stabilito.

La mozione votata in aula ha offerto una rappresentazione efficace di tutto questo e di ciò che l’amministrazione non è riuscita a fare in questi mesi. Questioni strategiche, di enorme rilevanza per il futuro della città e per la vita degli algheresi. Per questo motivo attraverso quella mozione si è chiesto al sindaco la disponibilità a fare un passo indietro, consegnando le proprie dimissioni, perché solo con un gesto che manifesti vera e seria volontà a capire ciò che è stato, a riconoscere errori e debolezze, si può pensare di fare qualche passo avanti.

Durante l’incontro tutti i presenti hanno convenuto su questo punto, sul fatto che è impossibile immaginare qualsiasi ripartenza senza un atto formale da parte del Sindaco che dimostri la capacità di fermarsi per ritrovare innanzitutto le ragioni dell’essere una coalizione e poi, subito dopo, per tracciare una possibile rotta politica sulle cose da fare subito.

Sappiamo però che ad oggi nessuna decisione è stata presa da parte del Sindaco, non solo rispetto alle dimissioni ma anche riguardo alla formazione di una nuova giunta, e questo preoccupa molto. La città è ferma, sospesa in un vuoto politico e amministrativo che non può essere protratto neanche un giorno di più.

Si è discusso a lungo su ciò che è possibile fare e sono emerse diverse proposte, alcune maggiormente caute e altre più nette e drastiche. Tutti però hanno convenuto su due elementi.

Da una parte la necessità che il Sindaco assuma la sua parte di responsabilità rispetto alla situazione politica e amministrativa dimettendosi dall’incarico; questo deve essere fatto immediatamente, prima che lo scontro politico si faccia ancora più acuto e che la città imploda.

Dall’altra, quella di portare il tema della crisi politica nell’ambito del dibattito pubblico, consapevoli del fatto che solo con la massima chiarezza e trasparenza sarà possibile pensare di non aver tradito la fiducia della città.

Natacha Lampis

domenica 20 ottobre 2013

Incontro pubblico sulle prospettive politiche (e la mia attività consigliare), 22 Ottobre 2013

Invito i cittadini, gli elettori, amici e compagni all'incontro pubblico che organizzo martedì 22 Ottobre sulle prospettive politiche e la mia attività consigliare. L'incontro si terrà alle ore 18.30 nella sala del Liceo Manno (di fronte alla libreria Il Labirinto).

Come saprete, in una recente dichiarazione pubblica ho espresso la mia valutazione.

Ho scritto che ritengo che l'operato dell'attuale amministrazione sia stato gravemente inadeguato rispetto al programma elettorale, sia per quanto riguarda le cose da fare, sia per il modo con cui farle.

Oltre gli errori, ho trovato grave la mancanza di consapevolezza sul fatto che gli errori e le omissioni ci sono state; ciò rende impossibile assumersene la responsabilità. Questa mancanza di consapevolezza e la durezza dello scontro politico e personale, soprattutto interno al Pd, rendono a mio giudizio improbabile l'indispensabile cambio di rotta. E senza questo cambio di rotta quest’esperienza amministrativa è davvero arrivata al capolinea.
Nel mio intervento in Consiglio Comunale (vedi il video dell'intervento) ho motivato il mio voto alla mozione che invitava il Sindaco di prendere atto di questo stato delle cose, e di rassegnare le dimissioni.

Per tutte queste ragioni, l'incontro pubblico di martedì 22 sarà qualcosa di più dell'abituale incontro che organizzo mensilmente con i cittadini, elettori, sostenitori, simpatizzati.

Con questo incontro, aperto e senza confini, vorrei dare un contributo per avviare il dibattito pubblico e l'approfondimento dei problemi e delle soluzioni, come è stato nell'esperienza di Alghero Bene Comune e nella breve stagione del Buongoverno: si tratta di un'opportunità per riallacciare le fila di un percorso.

Per questo rivolgo l'invito a tutti i cittadini, elettori, compagni e amici che condividono con ma la convinzione che questo dibattito pubblico sia sempre necessario, e che soprattutto in questa situazione 
sia indispensabile.


Il mio intervento in Consiglio Comunale sulla Mozione (Video)

Riporto il video del mio intervento in Aula del giorno 11 Ottobre con cui ho motivato il mio voto favorevole alla nota Mozione.

Potete leggere la mozione qui. Il testo è stato emendato in aula sostituendo il secondo punto della parte dispositiva con l'invito al Sindaco a trarre le necessarie conseguenze e a presentare le dimissioni.

Vi invito anche di leggere il mio documento sulla crisi politica algherese del 4 ottobre che anticipava molti punti dell'intervento in Aula.


(Il video è tratto dalla registrazione di Alguer.it. Ringrazio la Redazione per il permesso di pubblicarlo sul mio blog.)

lunedì 7 ottobre 2013

Verso un progetto per l'Istituto Agrario di Alghero

Come presidente della IV Commissione recentemente ho dedicato due incontri di commissione al tema della difficile situazione dell’Istituto Agrario di Alghero.

Nell’ultimo, quello che si è svolto il giorno 25 settembre, la Commissione, dopo aver dedicato la prima parte dell’incontro a visitare l’Istituto, ha voluto creare un più ampio momento di confronto sul futuro possibile dell’Istituto.

Hanno partecipato al tavolo di discussione, oltre al Sindaco e all’Assessore, il Dipartimento di Agraria e di Architettura dell’Università di Sassari, il Parco di Porto Conte, Agris, Laore, la Cantina di Santa Maria la Palma, il Consorzio degli agriturismi, Impegno Rurale, il Comitato di Santa Maria La Palma, i consiglieri regionali del nostro territorio e naturalmente gli studenti e i loro genitori. Intorno alle 18,30 ci ha raggiunto anche l’Assessore regionale all’Istruzione Sergio Milia.

Due gli obiettivi della commissione.

Il primo, insistere presso la Regione per l’ottenimento di una deroga che consenta – nonostante l’esiguo numero di iscritti (5 per la classe terza e 11 per la classe quinta) – l’attribuzione dell’organico di insegnanti per l’avvio delle classi, in modo da permettere a questi ragazzi di portare a termine il loro percorso di studio.

Il secondo, quello di definire il ruolo dell’Istituto Agrario non solo in termini di formazione di qualità per i nostri giovani ma anche come strumento strategico al servizio della crescita del nostro territorio.

Tutti gli ospiti hanno offerto importanti elementi di analisi e riflessione e – cosa più importante – hanno dato la loro piena disponibilità a collaborare con l’Istituto e l’amministrazione comunale per rilanciare la scuola: azioni di orientamento che garantiscano la formazione di una nuova classe per l’anno prossimo, forme di partenariato con le imprese e le agenzie del territorio che consentano ai ragazzi di fare tirocini e esperienze di alternanza studio-lavoro, la possibilità di vivere l’azienda agricola anche nel periodo estivo, interventi del Dipartimento di Agraria per un irrobustimento culturale nel corso del biennio conclusivo.

Anche l'Assessore Milia ha preso alcuni impegni: da una parte, quello di cercare in ogni modo le condizioni per concedere la deroga alle due classi, dall’altra quello di essere pronto a discutere – idee e carte serie alla mano – un nuovo progetto formativo per la scuola.

Ora non rimane per tutti che dare corpo agli impegni presi, facendo ognuno la propria parte.

Come presidente della commissione ho creato un gruppo di lavoro che si è già incontrato due volte nella biblioteca di Santa Maria La Palma per stendere il nuovo progetto formativo dell’Istituto. Finora ci siamo dedicati a raccogliere le varie idee esposte, a selezionarle e a inserirle in un quadro d’insieme. Questa settimana inizieremo a stendere il progetto. Il Dipartimento di Architettura si è messo a disposizione per darci una mano. La prossima settimana potrebbe già esserci una bozza da sottoporre alla discussione dell’intera commissione.

Vi terrò aggiornati sui progressi. Ovviamente, ogni contributo e disponibilità sono benvenuti. 

venerdì 4 ottobre 2013

Sulla crisi politica algherese

È mia opinione, ma è anche opinione diffusa, che l'operato dell'amministrazione sia stato gravemente inadeguato rispetto al programma elettorale, sia per quanto riguarda le cose da fare, sia per il modo con cui farle. Tutti i giorni i nostri concittadini ci riportano l’opinione che l’amministrazione si è dimostrata in questi quindici mesi incapace di affrontare in modo tempestivo ed efficace sia le questioni più urgenti che quelle di prospettiva.

Per fare alcuni esempi: l’avvio di una seria e sistematica discussione sul PUC che non si limiti all’approvazione di qualche variante urbanistica, peraltro in totale assenza di politiche abitative (c'è il rischio concreto di perdere le opportunità di housing sociale), le politiche di sviluppo, il piano del commercio e il sistema delle concessioni pubbliche, la gestione della macchina amministrativa, e così via. E poi, nel metodo di amministrare: le questioni della piena e vera trasparenza, della partecipazione non limitata solo ad alcuni momenti di comunicazione, e in generale l'assenza di quel cambiamento culturale necessario ed indispensabile per un modo diverso di governare dal passato.

È chiaro che le condizioni finanziarie in cui lo Stato ha messo i Comuni, i lasciti della precedente amministrazione e alcune pessime abitudini e pratiche nel modo di operare della macchina comunale rendevano il compito estremamente difficile. Ma proprio per questo sarebbe servito un modo diverso di governare, con il coinvolgimento dei cittadini, dei soggetti e delle energie sociali, e con una valorizzazione dei consiglieri comunali e delle forze politiche. Questo non è avvenuto.

Ma oltre gli errori, ancor più grave è la mancanza di consapevolezza che gli errori ci sono stati, assumendosene le responsabilità. Questo consapevolezza è sempre la condizione necessaria per una ripartenza. Anche questo non è avvenuto.

La responsabilità di questa situazione non può essere attribuita soltanto al Sindaco e alla Giunta. Spesso da parte delle forze politiche l'atteggiamento è stato quello della rivendicazione e della polemica. Anche noi consiglieri abbiamo talvolta mancato di esercitare sino in fondo i compiti del nostro mandato.

Quindi, non una responsabilità unica, ma una responsabilità collettiva. È però necessario ricordare gli ampi poteri e le importanti prerogative che il nostro sistema elettorale attribuisce al Sindaco. È chiaro quindi che le principali responsabilità sono proprio di chi, eletto direttamente del popolo è chiamato non solo a governare, ma a tenere le redini del sistema e a collaborare fattivamente con il Consiglio Comunale e con le forze politiche della sua coalizione.

A questo punto, la mancanza della consapevolezza e la durezza dello scontro politico e personale rendono improbabile l'indispensabile cambio di rotta. E senza questo cambio di rotta quest’esperienza amministrativa è davvero arrivata al capolinea.

Allora diventa ragionevole pensare che la cosa giusta sia tornare a votare al più presto, cercando di ridurre al minimo la durata del commissariamento e dopo aver affrontato alcune questioni urgenti (la raccolta dei rifiuti, la società In House, Architettura, la questione dei Rom, i lavori pubblici da chiudere e rendicontare entro la fine dell’anno, ecc.).

* * *

Fatte queste considerazioni, vengo al mio ruolo di consigliere comunale e di presidente di commissione.

D'ora in poi, per quanto durerà questa consiliatura, ogni mio voto non sarà legato all'appartenenza a una coalizione, ma alla coerenza con il programma con cui io e questa maggioranza siamo stati eletti; come consigliere comunale in aula valuterò quindi ogni singolo provvedimento e lo voterò solo se aderente a quel programma.

Anche nel mio ruolo di presidente della IV commissione continuerò a mettermi al servizio del programma, portando a compimento le iniziative che ho attivato dall'inizio del mio mandato (quelle riguardanti gli spazi pubblici, gli orti urbani, il potenziamento del sistema scolastico e la creazione di un sistema educativo locale, l'Istituto Agrario di Santa Maria la Palma) e ad avviarne altre come quelle legate alla mensa scolastica, agli spazi per la cultura, alla consulta giovanile, a Meta.

Il programma della coalizione quindi come mio unico riferimento. Io credo che d’ora in poi solo chi si atterrà a questo programma e lavorerà per attuarlo sarà veramente forza di maggioranza, chi se ne allontanerà o al contrario non lavorerà per la sua attuazione non ne farà parte. Per quanto durerà questa consiliatura, intendo continuare a fare un consigliere di maggioranza nella sostanza e non solo nella forma.